Roma, fino a domenica 25 febbraio 2007
Teatro COMETA OFF, h 20.45
L'INNAFFIATORE DEL CERVELLO DI PASSANNANTE
Teatro COMETA OFF, h 20.45
L'INNAFFIATORE DEL CERVELLO DI PASSANNANTE
L'anarchico che attentò alla vita del re Umberto I di Savoia
di e con Ulderico Pesce
di e con Ulderico Pesce
Musica dal vivo: La Piccola Orchestra Danese - Gianni Ventola Danese, David Medina, Cristina Majnero
Voce: Rosa Maria Tempone
Dal 13 febbraio è a Roma L'Innaffiatore del cervello di Passannante, scritto, interpretato e diretto da Ulderico Pesce. Oltre alla rappresentazione e su specifica richiesta dell'autore, a conclusione di ogni serata salirà sul palco un personaggio pubblico per testimoniare la propria adesione alla causa di Giovanni Passannante, condividendo l'impegno sociale di Pesce che segue con passione da lungo tempo questa incredibile vicenda umana. Anche questa volta, l'artista lucano chiederà all'attuale Ministro della Giustizia Clemente Mastella, tramite la consegna delle firme raccolte con una petizione popolare (attualmente circa quattromila), di autorizzare il ritorno in patria e la degna sepoltura dei resti dell'anarchico, che nel 1878 aggredì con un coltellino lungo 8 cm Il Re Umberto I.
In onore di Passannante, il giorno del suo compleanno, lunedì 19 febbraio , al Teatro Cometa off ci sarà una serata ad ingresso libero, con degustazione di prodotti tipici lucani. Tutte le sere, vino e prodotti regionali saranno offerti dalla Compagnia ad ospiti e pubblico presenti in sala.
Un breve cenno storico
Passannante, nato a Salvia il 19 febbraio 1849, è un cuoco e un autodidatta. A 22 anni si dichiara anarchico e propugna la Repubblica universale dove gli anziani abbiano diritto a una pensione e le donne a un assegno di maternità. Il 17 novembre 1878 aggredisce re Umberto I in visita a Napoli. Giovanni viene arrestato, torturato con ferri ardenti. Sua madre e i fratelli sono presi e chiusi nel manicomio criminale di Aversa. Tutti i Passannante scappano dal Paese. Il processo all'anarchico si svolge a Napoli, in un'aula gremita che sembra un teatro, con i posti numerati e le signore con il binocolo per vedere "il mostro". È condannato al patibolo, poi al carcere a vita sull'isola d'Elba. Vi arriva che ha 29 anni, è una larva (a Napoli ha perso 20 chili) e lui, che è alto un metro e 60, viene chiuso in una cella di due metri per uno, alta uno e 50, posta sotto al livello del mare. Se ne sta per oltre dieci anni al buio. Ai piedi gli serrano una catena con una palla di 18 chili. Non può incontrare esseri umani. Diventerà cieco, si ammalerà di scorbuto e, ridotto alla fame, sarà costretto a mangiare i propri escrementi. Solo la tenacia di un deputato socialista, Agostino Bertani, lo farà trasferire nel manicomio criminale di Montelupo Fiorentino, dove morirà a 61 anni nel 1910. Oggetto di studi lombrosiani, Passannante viene decapitato, il cranio trapanato, il cervello e il corpo, "non degno di sepoltura", dato in pasto a cani e porci. Dal 1936 i resti e gli scritti dell'anarchico sono nel Museo criminologico di Roma. Il ricavato dello spettacolo sarà destinato alle spese di traslazione e sepoltura di Giovanni Passannnante.
Molti nomi, oltre all'adesione, hanno confermato la loro presenza in teatro, dal 13 al 25 febbraio, con date in via di definizione.
Un breve cenno storico
Passannante, nato a Salvia il 19 febbraio 1849, è un cuoco e un autodidatta. A 22 anni si dichiara anarchico e propugna la Repubblica universale dove gli anziani abbiano diritto a una pensione e le donne a un assegno di maternità. Il 17 novembre 1878 aggredisce re Umberto I in visita a Napoli. Giovanni viene arrestato, torturato con ferri ardenti. Sua madre e i fratelli sono presi e chiusi nel manicomio criminale di Aversa. Tutti i Passannante scappano dal Paese. Il processo all'anarchico si svolge a Napoli, in un'aula gremita che sembra un teatro, con i posti numerati e le signore con il binocolo per vedere "il mostro". È condannato al patibolo, poi al carcere a vita sull'isola d'Elba. Vi arriva che ha 29 anni, è una larva (a Napoli ha perso 20 chili) e lui, che è alto un metro e 60, viene chiuso in una cella di due metri per uno, alta uno e 50, posta sotto al livello del mare. Se ne sta per oltre dieci anni al buio. Ai piedi gli serrano una catena con una palla di 18 chili. Non può incontrare esseri umani. Diventerà cieco, si ammalerà di scorbuto e, ridotto alla fame, sarà costretto a mangiare i propri escrementi. Solo la tenacia di un deputato socialista, Agostino Bertani, lo farà trasferire nel manicomio criminale di Montelupo Fiorentino, dove morirà a 61 anni nel 1910. Oggetto di studi lombrosiani, Passannante viene decapitato, il cranio trapanato, il cervello e il corpo, "non degno di sepoltura", dato in pasto a cani e porci. Dal 1936 i resti e gli scritti dell'anarchico sono nel Museo criminologico di Roma. Il ricavato dello spettacolo sarà destinato alle spese di traslazione e sepoltura di Giovanni Passannnante.
Molti nomi, oltre all'adesione, hanno confermato la loro presenza in teatro, dal 13 al 25 febbraio, con date in via di definizione.
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Teatro Cometa Off
Roma, Via Luca Della Robbia, 47
tel: 06 57284637
e.mail: cometa.off@cometa.org
web: www.cometa.org/off.htm
Centro Mediterraneo delle Arti - diretto da Ulderico Pesce
Rivello (PZ), Corso Garibaldi, 103
tel: 0973 46885 / 338 3648223
web: www.uldericopesce.com