06 aprile 2006

fotografia: FESTIVAL INTERNAZIONALE DI ROMA

Dal 4 aprile la V edizione di FotoGrafiaFotoGrafia 2006: Novecento, la necessità della fotografia


Dal 4 aprile al 31 maggio si svolge la quinta edizione di FotoGrafia, Festival Internazionale di Roma, promosso dal Comune di Roma sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e prodotto da Zoneattive, con la direzione artistica di Marco Delogu.

Quest'anno il Festival ha raggiunto il traguardo delle 125 mostre, 400 fotografi, oltre 200 giornalisti accreditati, 150 curatori e operatori internazionali in arrivo da tutto il mondo. Oltre 90 spazi espositivi: da una parte l'arte e la cultura più istituzionale, i Musei Capitolini, il Museo di Roma in Trastevere, Palazzo Braschi, Palazzo Poli e tanti altri musei, istituti di cultura e accademie e dall’altra una rete informale di luoghi, spazi ed opportunità tutte da scoprire: gallerie, scuole, librerie, stazioni e locali. Il segno di una straordinaria ricchezza e di un desiderio crescente di partecipazione.

Inoltre la grande novità del Festival: FotoGrafia_Opening Days (4-5-6 aprile), 'tre giorni' di inaugurazione nel Tempio di Adriano a Piazza di Pietra. Dal giorno fino a mezzanotte, mostre, eventi, workshops, letture di portfolio, proiezioni e incontri, un punto di ritrovo per conoscere i grandi fotografi e scoprire i nuovi talenti.

Il tema di questa edizione è il Novecento e l’idea di una "necessità della fotografia" nel creare una memoria comune, nel documentare, testimoniare ed esprimere la nostra immaginazione.
Tutta Roma è la nuova produzione dedicata alla città commissionata quest'anno a Martin Parr. Il suo lavoro sul fenomeno del turismo è accompagnato dalla mostra "Il secolo della vacanze", 80 fotografie, fra cui quelle di Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, Max Pam, Wim Wenders, Massimo Vitali e Olivo Barbieri.
Dopo Josef Koudelka, Olivo Barbieri e Anders Petersen, Martin Parr è l'ultimo tassello di un quadro sempre più composito e sbalorditivo sulla nostra città, a cui si aggiunge la produzione di tre giovani fotografe: Francesca Lazzarini ancora sul turismo; Leonie Purchas con la sua ricerca sulla famiglia che prosegue dopo l'Inghilterra e Parigi e Mette Maersk con immagini di luoghi simbolici sovrapposti a "non luoghi".

Tre mostre ricostruiscono il percorso di Mario Dondero, giornalista e regista di documentari, che ha attraversato il nostro Novecento praticando quella che Giorgio Agamben definisce la flânerie o "deriva" fotografica. Un'importante mostra pone in luce l'esperienza di Giuseppe Cavalli, che dagli anni ’30 contribuì a dare alla fotografia la sua autonomia espressiva di opera d'arte.

Una grande sezione è dedicata ai paesaggi di guerra, luoghi di confronto e raccordo tra passato e presente. Luca Campigotto con le fortificazioni della Grande Guerra; Bart Michiels con le grandi battaglie da Waterloo a Stalingrado; la seconda tappa del progetto su Auschwitz con le parole di Ascanio Celestini e le fotografie di Luca Nostri.
Oltre a Luca Nostri, altri fotografi emergenti protagonisti: Riccardo Mazzoni lungo la Linea Gotica; Léa Eouzan sui campi di concentramento francesi; Lorenzo Vitturi con le fortificazioni italiane sul fronte nord-orientale nella guerra fredda e Eva Frapiccini e gli "anni di piombo".
Alla guerra di mafia è dedicato il lavoro di Letizia Battaglia e Franco Zecchin, dall'omicidio di Giuseppe Impastato alle stragi di Falcone e Borsellino. Mostrare per la prima volta questo lavoro in modo così completo fornisce esattamente il perché della "necessità della fotografia".

Una necessità presente ed attuale, come testimonia Guy Tillim, che dal Malawi nel villaggio di Petros, una delle aree a maggior rischio di carestia, ha portato immagini di un'ospitalità generosa e di una vitalità esuberante. Questo lavoro è parte di un progetto con la Comunità di Sant'Egidio che prevede anche la produzione del reportage di Graciela Iturbide in Mozambico su un gruppo di donne che, grazie al progetto DREAMS, sono riuscite a bloccare la loro malattia, l'AIDS. Donne che continuano la loro vita, lottando per il futuro e per i loro figli.
Dall'Africa più profonda emerge anche Roger Ballen e il suo linguaggio border line con cui riesce a creare un mondo sognante e allucinante, in parte costruito e in parte reale, legato alle sue esplorazioni di geologo nelle zone sperdute del Sudafrica.

Un Festival ricco di altre visioni e altri mondi: Lituania, Finlandia, Nuova Zelanda e Cambogia. La retrospettiva dedicata ai tre più famosi fotografi lituani, Aleksandras Macijauskas, Antanas Sutkus e Romualdas Pozerskis, fa emergere una costante attenzione agli uomini e al loro mondo interiore, anche nei momenti che fanno la storia lituana del ’900. Mentre l'Identità finlandese si fa strada in una mostra collettiva di quattro artisti nati dopo la Seconda Guerra Mondiale (Jorma Puranen, Juha Suonpää, Raakel Kuukka e Anni Leppälä, quest'ultima classe 1981): urbanizzazione, emancipazione femminile, forte attaccamento alla tradizione e alla natura.
"Il XX secolo in Nuova Zelanda: Wonder-Land" è frutto di ricerche contemporanee, spesso introspettive e simboliche, reportage paesaggistici, testimonianze dei nuovi cambiamenti della società e dei meccanismi di integrazione tra le varie etnie. All'altro estremo invece, la Cambogia, un secolo di immagini in cui la memoria di una terra bellissima, di un passato mitico è prima offuscata dal colonialismo e poi distrutta dall'orrore di Pol Pot.

FotoGrafia è un sistema in continuo movimento: monitorare, intercettare e generare opportunità, mettendo insieme i talenti, offrendogli tempo per maturare, seguendo i loro percorsi di sviluppo. Si muove, cerca, pensa, cresce da un anno all'altro. Questa crescita è possibile grazie ai tanti partner pubblici e privati che con noi investono, tra cui in particolare per questa edizione Pirelli RE, in questo modo protagonista di un grande progetto che promuove l'immagine di Roma nel panorama dell’arte e della fotografia internazionale.
FotoGrafia è membro fondatore del Mese Europeo della Fotografia. Il progetto prenderà il via nel prossimo mese di novembre da Parigi, Bratislava, Lussemburgo, Vienna e Berlino per proseguire nella primavera del 2007 a Roma e Mosca, per ripetersi poi nel 2008.
Inoltre il Festival, anche attraverso il network internazionale Photo Festival Union, promuove nuova fotografia da Roma in Italia ed Europa. Nel corso dell'estate prenderanno il via due progetti realizzati uno con il contributo della Regione Lazio, l'altro in collaborazione con il Centro per la Fotografia SU Palatu e la Regione Sardegna.

Per sviluppare e rendere stabile questa attività, l'obiettivo è trasformare FotoGrafia in un centro della fotografia contemporanea: uno spazio permanente in cui realizzare mostre, eventi, laboratori, un archivio, investire e promuovere nei nuovi talenti, offire spazio e visibilità.
Questo perché FotoGrafia è insieme ad Enzimi, l'esperienza più importante che Zoneattive in questi anni ha sviluppato.

Oggi essa esperienza viene messa a servizio di un nuovo e importantissimo progetto: il Mattatoio-Città delle Arti che, insieme alla Pelanda-Centro di produzioni culturali, diventeranno dal 2008 i luoghi da cui Zoneattive potrà promuovere con continuità l'arte e la cultura contemporanea, alternativa, popolare, emergente.
Investire nell'innovazione, nella creatività, scommettere sulla forza delle nuove generazioni, temi di cui si parlerà il 6 e 7 aprile all'interno del Festival al Tempio di Adriano con due incontri: uno per la creazione del network "Geometria dei festival", a cui prendono parte le più grandi manifestazioni di arte, musica, teatro, cinema, letteratura, filosofia del Paese; l'altro quale sorta di stati generali della creatività, a cui partecipano nuovi curatori, giovani operatori, critici ed artisti emergenti. Il primo meeting della nuova classe creativa in vista dell'avvio del progetto Mattatoio.
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FotoGrafia - Festival Internazionale di Roma
V edizione / aprile - maggio 2006
web: www.fotografiafestival.it
info: info@fotografiafestival.it






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